venerdì 30 novembre 2012

Rapita dalle perline

Erano brillanti, colorate. Sembravano innocue. Mi sono avvicinata e loro mi hanno stretto in un caldo abbraccio. Mi sono sentita subito a casa e son restata. Avevano mille forme, colori sgargianti, multisfaccettati, riflessi arcobaleno che mi riempivano di gioia. Il loro mondo era allegro, privo di dolore, fame e malattia. Ogni giorno era uno scoprire cose nuove, incontrare amici nuovi, grandi, piccini, minuscoli. Ogni giorno era gravido di nuove idee e nuove creazioni. Ho preso confidenza ad avvolgerle nei fili, combinarle seguendo abbinate di colori mai pensate. Mi perdevo nella lucentezza delle loro sfaccettature. Passai giorni, mesi, forse anni nel loro mondo incantato. Felicemente, pacatamente, appagata da quell'universo di luci e colori. Ma un giorno pensai di dire arrivederci. Loro mi circondarono pregandomi di non andare. Io dissi loro che sarei tornata ma che volevo ritornare a casa dalle mie altre passioni: i miei scritti, la mia musica. Loro iniziarono a piangere e in un momento la luce si spense e su tutto calò il buio della notte perenne. Loro non erano più attaccate a me, così decisa e fiera cercai l'uscita di quel mondo incantato. Vagai per ore alla ricerca della porta d'ingresso, ma non riuscivo a trovarla. Tornavo sempre allo stesso punto. Mi sedetti stremata, alla fine. Una di loro si avvicinò. Era verde trasparente con all'interno una sfumatura giallo limone. La accarezzai. Lei ridacchiò. Le chiesi di dirmi come si faceva ad uscire di lì. Lei mi disse che non si poteva più andare via dal mondo incantato. Piansi. Le perline mi avevano rapito.

Questa breve storiella per farvi sapere che non sono scomparsa (o morta), ma sono solo stata rapita da una passione fulminante per i bijoux fatti a mano (da me). E, visto che al momento, mi prende tutto il tempo libero, sto trascurando scrittura e blog. Comunque non mi avete persa. Sono stata momentaneamente rapita dalle perline…

A presto!

Ciau!!

martedì 20 novembre 2012

No, non siamo (ancora) morte

Avrei voluto scrivere qualcosa d'intelligente, di brillante, ma alla fine sono troppo stanca e ho la testa troppo piena di nozioni di biblioteconomia che, molto probabilmente, scorderò nel momento stesso in cui varcherò la soglia dello studio del professore con il voto sul libretto, per inventare una storiella sagace che funga da scusa per il totale silenzio degli ultimi 20 giorni.
La buona notizia è che io e Chiara non siamo (ancora) morte e che il blog è ancora online.
Quella cattiva è che siamo entrambe sovraccariche di lavoro nella vita reale, quindi nessuna delle due è ancora riuscita a tirare fuori qualcosa di buono da scrivere sul blog, nonostante siano, appunto, passati 20 giorni dall'ultimo aggiornamento.
Lo so, mi rendo conto che è una marea di tempo, uno iato mostruoso, ma a scrivere sul blog in questo momento ci siamo solo in due e purtroppo sia io che lei siamo svuotate quando arriviamo a sera.
Quindi, ecco, un piccolo messaggio per farvi sapere che il blog, prima o poi, molto probabilmente poi, riprenderà le attività.
Io spero di riuscire a ritagliarmi un po' di tempo la prossima settimana per pianificare e scrivere un po' di post, dal momento che sono solita prendermi una breve pausa di decompressione, prima di dare un esame (le ultime due volte ho studiato e ripassato come una disperata fino all'ultimo momento ma il risultato non è stato soddisfacente; la mattina dell'esame ero così tesa che sono entrata - e uscita dallo studio del prof. balbettando per la stanchezza).
Tra un manuale universitario e l'altro sono riuscita anche a infilarci qualche lettura personale, quindi spero di racimolare abbastanza materiale o per la rubrica Dieci Libri da Leggere o per Fruscio di Pagine.
Sul fronte Scrittura creativa in questo momento non ho niente di interessante da scrivere, perché i manuali e i libri che vorrei leggere sono ancora fermi sullo scaffale a prendere polvere, poveretti.
Sul fronte Racconti, beh, diciamo solo che non ho avuto né il tempo né l'agio per scrivere, quindi...
Io e Chiara stiamo pensando di inaugurare la stagione della caccia ai nuovi collaboratori, ma si tratta di una campagna per quale non siamo ancora nemmeno allo stadio di pianificare una strategia, anzi, è solo un'idea molto nebulosa e poco definita, per cui su questo fronte per qualche tempo ancora non ci saranno novità.
Questa è la mia situazione: 1 esame dato, 1 da dare a breve (il 29 novembre), i restanti 9 un'incognita. Ancora due annetti buoni di lavoro, più la tesi, vacanze ridotte a quelle due settimane post-sessione che mi concedo per non dare completamente fuori di matto (tre sessioni d'esame all'anno).
Diciamo che non vedo l'ora di prendere la laurea così dopo potrò finalmente dedicarmi a lettura e scrittura a tempo (quasi) pieno, quel quasi ovviamente contempla il trovarmi un impiego, si spera decente, anche se, molto probabilmente, poco remunerativo e sicuramente precario.
Per il momento è tutto. Il prossimo aggiornamento... quando riuscirò a spremere qualcosa di decente dai miei neuroni completamente esausti (o Chiara riuscirà a costringere i suoi, di neuroni, a lavorare).

giovedì 1 novembre 2012

Caccia alla citazione, Halloween Edition

Come il gioco sulla citazione d'autore di qualche giorno fa, ma con una sfumatura horror.
Le citazioni provengono da racconti dell'orrore scritti da autori diversi.
Il gioco consiste nell'indovinare da quale libro provengono e chi ha scritto il libro.
Giochiamo?

«Il cimitero vero e proprio finiva ai piedi della collina, sotto il vecchio melo, con una cancellata arrugginita le cui sbarre terminavano tutte con una punta aguzza; ma al di là di quello c'era una zona abbandonata, un intrico di erbacce e ortiche, di rovi e rifiuti autunnali.»
Indizio: lapidi
«Gli uomini di più vasto intelletto ben sanno che non esiste una netta distinzione tra il reale e l'irreale, e che tutte le cose devono la loro apparenza soltanto ai fallaci mezzi mentali e psichici di cui l'individuo è dotato, attraverso i quali prende coscienza del mondo.»
Indizio: incubo
«Quest'ultimo era un animale di notevoli proporzioni e bellezza, tutto nero e dotato di intelligenza sbalorditiva. A tale proposito mia moglie, incline in cuor suo alla superstizione, faceva continue allusioni all'inveterata credenza popolare che considera tutti i gatti neri streghe travestite.»
Indizio: gatto

Update: la soluzione

1- viene da Neil Gaiman, Il cimitero senza lapidi e altre storie nere, Mondadori, 2007
2- viene da H.P. Lovecraft, Lovecraft. Tutti i romanzi e tutti i racconti, NewtonCompton, 2009
3- viene da E.A. Poe, Racconti, Garzanti, 1984