lunedì 9 giugno 2014

La parola del giorno: attesa

Hi People!

Come va? Mi auguro tutto bene.

La parola di cui vorrei parlare oggi è Attesa/Attendere. 
Perché?
Perché è così che mi sento da qualche tempo a questa parte. Mi sento in attesa di qualcosa, un qualcosa non meglio identificato che non mi fa sentire completa, che mi spinge a pensare che manchi sempre qualcosa.
Ma non so cosa.
Io non so che cosa manca perché in realtà non mi manca niente, eppure la sensazione c'è e non se ne va.
Questo senso di "attesa di qualcosa di mancante" lo sento molto quando scrivo: batto sui tasti del pc un pezzo, lo rileggo, subito mi può piacere, poi se lo riguardo dopo qualche tempo, mi sembra stupido e insulso e... manca di qualcosa. Io come scrittrice dilettante (che scrittrice non mi sento di essere e, probabilmente, non sarò mai, ma non sapevo come altro definirmi) sento che manca qualcosa a quello che scrivo. Coerenza? Bagaglio di esperienze? Lucidità? Senso di realtà? Introspezione?... chi può dirlo, e chi può saperlo. Potrebbe essere una di queste cose, potrebbe essere altro, potrebbe essere una somma di tutto, o potrei essere soltanto io che non mi sento adeguata al compito. 
E' vero, scrivo perché mi piace, scrivo perché mi piace far uscire dal recinto la mia creatività, scrivo perché mi piace ritrovarmi in un mondo diverso e perfetto in un certo senso, un mondo dove ci sono io che non sono io e posso fare cose che nella realtà non si potrebbero mai fare, o non si vogliono fare.
Tuttavia non mi sento così brava da definirmi scrittrice, so che mi manca quel qualcosa che mi renderebbe capace di lasciare qualcosa agli altri con le mie opere.
Come so che mi manca quel qualcosa per farmi sentire completamente soddisfatta di me. 
Ma lo attendo. 
So che arriverà, non so quando, non so dove, ma arriverà quella luce che mi rivelerà il cammino.

Luce...

Alla prossima:-)

2 commenti:

  1. Dubitare della propria scrittura, sentire che manca qualcosa, può essere segno che ha bisogno di maturare. Che non sei soddisfatta della tua scrittura così com'è. Che hai bisogno che la tua scrittura cresca e si sviluppi in modi nuovi, verso direzioni nuove. Il mio consiglio è di prendere un taccuino, una penna e annotare giornalmente parole che t'ispirano, frammenti d'idee per trame e personaggi, passaggi di libri che ti sono piaciuti, oppure frasi che ti hanno colpito dal web, dalla pubblicità, dalle trasmissioni che ascolti alla radio. E poi tenta nuove strade narrative e non-narrative. Si tratta di (ri)trovare la tua voce. Coraggio! ;)

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  2. Se ti può consolare, per scrivere qualcosa di cui mi sentissi veramente soddisfatto a me ci sono voluti più di venti anni. Delle migliaia di pagine che ho scritto tra il 1987 e il 2012 ne ho salvate solo poche centinaia. L'importante è non scoraggiarsi mai e crederci fino in fondo. E alla fine è vero che è la pratica che rende perfetti.

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